Questo congresso internazionale organizzato dall'Università degli Studi di Firenze in collaborazione con il Laboratoire Universitaire Histoire Cultures Italie Europe dell'Université Grenoble-Alpes e l'associazione Amici di Passato e Presente ha ricevuto il Label scientifico UIF/UFI nel 2023.
Questo congresso propone di analizzare gli effetti del biennio 1973-74 sull'Italia in modo da indentificarne più precisamente le specificità.
Tradizionalmente interpretati come il periodo di crisi più acuta dell'Italia dopo la Seconda guerra mondiale, gli anni Settanta sono oggi visti come l'inizio della turbolenta transizione dal Novecento "breve" - per usare l'espressione dello storico Eric Hobsbawm - alla postmodernità. All'interno del decennio, il biennio 1973-1974 sembra segnare la fine dell'età dell'oro, anche se persistono elementi specifici al XX secolo, e non solo la violenza. Il colpo di Stato in Cile, la crisi petrolifera e quella economica, nonché la fine delle dittature mediterranee, sono solo alcune delle grandi trasformazioni internazionali di quei due anni che, in modi tutt'altro che scontati e ancora in parte da decifrare, si ripercuotono sul contesto italiano: in un Paese che, entrato da poco nel novero dei Paesi più industrializzati, si trova ad affrontare una crisi più profonda che altrove, vivendo profondi sconvolgimenti sul piano politico, economico e sociale.
Ma il biennio 1973-1974 testimonia anche della vitalità del contesto italiano, poiché si colloca nel pieno della modernizzazione politica e sociale del Paese, confermando il duplice volto di un decennio ricco di contraddizioni. Così, ad esempio, mentre l'esito del referendum sul divorzio era un chiaro segnale della profonda crisi politica in atto, la formulazione del "compromesso storico" rivelava un innegabile dinamismo; allo stesso modo, mentre la stagione dei movimenti, la reazione antifascista e la conflittualità sociale e operaia raggiungevano il loro apice, la parabola eversiva della sinistra vedeva una svolta decisiva verso quelli che sono stati chiamati, con una definizione discutibile, gli "anni di piombo". Gli esempi potrebbero essere estesi a molti altri settori della società italiana, dalla scuola alle carceri, dal mondo della cultura all'economia.
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